Ici, conferenza stampa di Nucara e Turco/Campanello d’allarme per Monti

La Chiesa deve pagare come tutti

La conferenza stampa che il segretario del Pri Francesco Nucara e l’onorevole Maurizio Turco dei Radicali hanno tenuto a Montecitorio sull’esenzione dell’Ici per la Chiesa, suona come un campanello di allarme per il governo Monti. Nucara e Turco infatti invitano a non commettere gli errori fatti da altri governi, che si sono perpetrati per vent’anni: l’Italia, nella situazione finanziaria in cui si trova, non se lo può più permettere. Non se lo può permettere soprattutto un governo che fa del rigore e dei sacrifici la sua stessa ragione di vita e chiede sacrifici a tutti con le lagrime agli occhi, ma non alla Chiesa.

Il segretario repubblicano in proposito è stato quanto mai esplicito: "Ho visto che il governo ha detto di non averci pensato. Sarebbe bene che ora ci pensi". Anche perché si tratta di recuperare diversi miliardi di arretrati, tali che di per sé risolverebbero non pochi problemi di bilancio ancora aperti. Senza mettere in conto che l’Ici è solo un aspetto di una questione che prevede anche altri capitoli. Nucara ha ricordato che c’è anche un problema concernente la forniture dell’acqua al Vaticano da parte della città di Roma. "La Chiesa non paga nemmeno l’Acea", ha detto Nucara citando Caltagirone che, in quanto socio dell’Acea, vorrebbe giustamente i suoi rimborsi.

Evidentemente ci sono cattolici e cattolici. La Chiesa e tanto meno lo Stato italiano possono permettersi i cattolici imbroglioni. Se un albergo come il Santa Brigida di Roma fa pagare duecento euro a notte una stanza e non paga il fisco su questo servizio - perché sulla ricevuta c’è il timbro "omaggio" - siamo al furto vero e proprio. Anche per questo, attenzione a pensare di aprire una "trattativa" con la Chiesa, come vorrebbe monsignor Bagnasco. Lo Stato non fa nessuna trattativa: lo Stato applica le leggi. Anche perché, grazie al lavoro meticoloso dell’avvocato Alessandro Nucara, esperto di diritto comunitario, e del fiscalista Carlo Pontesilli, è già stato avviato il ricorso alla Commissione Europea.

Sarebbe davvero clamoroso per l’ex Commissario alla concorrenza Monti trovarsi con una procedura di infrazione su questo tema, che pure appare estremamente semplice da affrontare.

L’esenzione dell’Ici va concessa ai soli luoghi senza fini commerciali. Chiese, santuari, sedi di diocesi e parrocchie, biblioteche e centri di accoglienza. Un cavillo capace di piacere sia al governo Prodi sia a quello Berlusconi - e cioè quello che estendeva tale privilegio a tutte le attività "non esclusivamente commerciali" - non è accettabile. Monti lo tagli una volta per tutte, si risparmierà un sacco di problemi comunitari, dimostrerà di non essere un governo emanazione della Chiesa e metterà pure in cassa qualche miliardo senza costringere nessun cittadino italiano a versare altre lacrime.